I 7 problemi più comuni nelle gengive dei bambini

Problemi dei bambini alle gengive

Gonfiore, sanguinamento, recessione gengivale, parodontite… i problemi che si possono manifestare nelle gengive dei bambini sono molti ed è importante riconoscerli in tempi brevi. Più si trascura un problema alle gengive o ai denti, infatti, più si corre il rischio che il disturbo degeneri in patologia, con tutte le conseguenze del caso. Che cosa fare dunque per evitare al bambino inutili disagi? Prima di tutto, come ribadiamo sempre, è fondamentale agire in maniera preventiva, con una pulizia e un’igiene orale corrette. In seconda battuta dobbiamo affidarci all’esperienza di un dentista specializzato in pedodonzia (odontoiatria pediatrica), il referente migliore per darci supporto e controllare lo sviluppo dei denti nel bambino. Terzo e ultimo punto è la conoscenze: riconoscere il problema significa affrontarlo con serenità, senza cadere nel panico e senza sovraccaricare di inutile stress il bambino. A questo proposito, vediamo quali sono i problemi più comuni che affliggono le gengive di bimbi.

1) ARROSSAMENTO DELLE GENGIVE

Il primo dei sintomi più comuni è l’arrossamento delle gengive, un problema scambiato spesso per gengivostomatite o infiammazione delle gengive. Non è detto in realtà che ci sia alcuna correlazione fra gengive arrossate e patologie più serie. A volte potrebbe trattarsi di un fenomeno passeggero legato ad esempio a cattiva alimentazione o pulizia errata dei denti e della lingua. In cima alla lista dei rimedi figura pertanto l’igiene del cavo orale: il bambino potrebbe non essere in grado di occuparsene da solo, oppure è il genitore a essere troppo distratto o troppo di fretta. Se il sintomo persiste, è senza dubbio preferibile recarsi dal pediatra o direttamente dal dentista, così da valutare il percorso di cura più adatto.

2) SANGUINAMENTO GENGIVALE

Se le gengive sanguinano, ci potremmo trovare in uno scenario più complesso rispetto al semplice arrossamento. Una gengiva sanguinante è infatti in uno stato di sofferenza maggiore rispetto a una gengiva arrossata: non a caso succede a volte che dal gonfiore e dal rossore si passi poi al sanguinamento, un sintomo di cui è bene occuparsi subito. Come? Dato che l’originale della patologia è tipicamente batterica, la risposta è ancora una volta l’igiene orale, affiancata dal controllo approfondito delle gengive e più in generale dei denti del bambino sotto la supervisione di un dentista qualificato.

3) GONFIORE ALLE GENGIVE DEL BAMBINO

Anche il gonfiore delle gengive rientra nei problemi che possono colpire il bambino fin dalla tenera età. Alcuni soggetti sono considerati predisposti (anche quando non lo sono), tuttavia è bene ricordare come una eventuale predisposizione sia quantomeno controllabile e soprattutto gestibile grazie a opportuni accorgimenti. Potrebbe darsi ad esempio che il gonfiore sia causato da una reazione allergica a qualche alimento, o dalla masticazione sbagliata, o ancora da un dente da latte che preme sulla gengiva. Riconoscere la causa con uno screening tempestivo ci permetterà di avere la risposta e porre rimedio al problema senza che si aggravi ulteriormente.

4) RECESSIONE GENGIVALE NEI BAMBINI

La recessione gengivale è uno dei problemi che più preoccupano i genitori. Di fronte alle gengive che arretrano e scoprono la radice dei denti ci si sente impotenti e si pensa subito al peggio. Niente paura: la buona notizia è che le gengive possono ricrescere da sole, purché si riesca a eliminare la causa che ha provocato la recessione. Nella peggiore delle ipotesi, dovremo ricorrere all’impiego del laser, per un trattamento cosiddetto di laser terapia breve e indolore: si preleva il tessuto molle dal palato, lo si posiziona alla base dei denti colpiti a recessione e si attendono 15 giorni circa. Va da sé che il problema alla base della recessione deve essere individuato e risolto prima di utilizzare il laser.

5) PUS NELLE GENGIVE (ASCESSO DENTALE)

L’accumulo di pus sulle gengive e intorno ai denti è un altro problema che può spaventare il bambino, provocandogli dolore e fastidio. Quando ci troviamo in una fase critica più avanzata, l’ascesso è spesso accompagnato da febbre anche alta, o mal di testa, o ancora gonfiore e pustole, sintomi che compaiono da soli o insieme. Di nuovo, la parola d’ordine è prevenzione: dobbiamo cercare di non arrivare a uno situazione di questo tipo, attivando le dovute precauzioni in anticipo. Igiene orale, controllo, pulizia dei denti dal dentista… tutto questo ci aiuta a scongiurare la formazione di pus e quindi la comparsa di ascessi dentali. Se invece il problema è legato a traumi o malattie specifiche, ecco che allora potrebbe rendersi indispensabile l’intervento di altri specialisti.

6) FISTOLA GENGIVALE NEI BAMBINI

Per fistole si intende un pallino di pus (e prima ancora liquido infiammatorio) racchiuso all’interno di un foruncolo o bolla nella gengiva. È uno dei problemi più rilevanti che si possano manifestare, giacché è il segnale di una carie o peggio ancora di un dente in necrosi. La cura in questo caso, pur trattandosi di un dente da latte destinato a cadere nella quasi totalità dei bambini, sarà di tipo canalare, e prevederà l’accesso ai canali radicolari con appositi strumenti. Estirpato il tessuto pulpare necrotico ed eliminata la carica batterica, si procede con la chiusura del dente mettendo così in sicurezza lo stesso. Il tutto andrà poi monitorato nel corso del tempo, perché la caduta del dente da latte potrebbe riaccendere nuove infezioni.

7) AFTA GENGIVALE NEI BAMBINI

L’ultimo dei più comuni problemi riguardanti le gengive dei bambini si chiama afta: una piccola lacerazione o piaga all’interno delle labbra e fino alla gengiva, fonte di dolore specie in fase di masticazione. Le possibili cause sono molte, ma fra le più ricorrenti troviamo senz’altro l’infezione batterica. Anche i funghi e il mughetto compaiono sul banco degli imputati come fattori scatenanti dell’afta, motivo per cui si consiglia ancora una volta di seguire un’igiene orale impeccabile. Alcuni suggeriscono l’applicazione di aloe vera, altri di bicarbonato di sodio. Un trattamento infallibile purtroppo non esiste: di solito l’afta scompare dopo pochi giorni, una o due settimane al massimo, ma se la trattiamo con pomate gengivali apposite seguendo le indicazioni di un farmacista il processo di guarigione sarà senz’altro più rapido.

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